Riepitelizzazione: il trattamento del danno tissutale prodotto da agenti fisici, chimici o meccanici
La guarigione delle ferite genera una serie di eventi molecolari e cellulari volti a riparare il difetto di integrità del tessuto. Questi eventi possono essere favoriti da vari agenti naturali, tra cui i polifenoli dell'olio extravergine di oliva (EVOO).

I polifenoli dell’EVOO, contribuiscono al processo di guarigione delle ferite e lo favoriscono attraverso le loro proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, antimicrobiche e attraverso la stimolazione delle attività angiogeniche1 necessarie per la formazione del tessuto di granulazione e la riepitelizzazione della ferita.

Una ferita è definita come una perdita dell’integrità e della funzione della pelle prodotta da agenti fisici, chimici o meccanici. Le ferite sono classificate come acute, cioè che guariscono entro 7-10 giorni, o croniche, cioè se non si chiudono entro questo periodo di tempo. La cronicizzazione della ferita è associata a vari fattori, tra cui la malattia di base, l’infezione, l’infiammazione prolungata, l’assunzione di farmaci e lo stress ossidativo legato all’invecchiamento.

La guarigione della ferita è caratterizzata da una serie di eventi molecolari e cellulari volti a riparare il difetto di integrità del tessuto. Questo processo può dare origine a una rigenerazione, in cui il tessuto perso viene sostituito da cellule parenchimatiche dello stesso tipo, e/o a una riparazione, in cui il tessuto viene sostituito da elementi non differenziati del tessuto connettivo e di supporto, dando origine a una cicatrice.
Gli eventi cellulari e biochimici nella guarigione delle ferite possono essere suddivisi in fasi infiammatorie, proliferative e di rimodellamento.

  1. La fase infiammatoria comporta un’intensa attività vascolare caratterizzata da: produzione di essudato; coagulazione del sangue; emostasi; rilascio da parte delle piastrine di fattori di crescita e citochine proinfiammatorie che attraggono i leucociti nell’area lesionata; attivazione di cellule immunitarie (mastociti, linfociti T gamma-delta e cellule di Langerhans) che rilasciano citochine e fattori chemiotattici che attirano diverse popolazioni cellulari.
  2. Segue la fase proliferativa, finalizzata all’angiogenesi della ferita, alla fibroplasia e alla riepitelizzazione. Questa è caratterizzata dalla migrazione e dalla proliferazione di: cellule endoteliali, responsabili della formazione di nuovi vasi; fibroblasti, responsabili della produzione di collagene e di altri componenti della matrice extracellulare necessari per formare il tessuto di granulazione; cheratinociti, responsabili della formazione di epitelio sulla superficie della ferita.
  3. Nella fase finale di rimodellamento, la maturazione della cicatrice è promossa dalla sostituzione del collagene di tipo III, ampiamente presente nel tessuto di granulazione, con il collagene di tipo I (COL-I), caratteristico del derma umano.

 

Il processo di guarigione delle ferite può essere favorito dalle proprietà antiossidanti, antimicrobiche e/o biostimolanti di alcuni agenti naturali. Tra questi, è ben documentato l’effetto positivo dei polifenoli sulla rigenerazione dei tessuti. Ad esempio, è stato riscontrato che il resveratrolo, ampiamente presente nell’uva e nel vino rosso, può controllare lo stress ossidativo, stimola la guarigione delle ferite e diminuisce la risposta infiammatoria.  I polifenoli contenuti nell’olio extravergine di oliva (EVOO) hanno effetti benefici nella guarigione delle ferite.

L’EVOO, ottenuto per spremitura, è composto da  trigliceridi (~98%), acidi grassi e monogliceridi. Più di 230 composti minori, in particolare i composti fenolici, costituiscono circa il 2% del peso totale dell’EVOO, che contiene cinque classi principali di composti fenolici, che sono: flavonoidi, lignani, alcoli fenolici e secoiridoidi. I secoiridoidi, insieme ai lignani, sono i composti fenolici più abbondanti nell’EVOO. L’oleuropeina,composto fenolico presente nell’EVOO, ha importanti proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. L’oleuropeina interviene nei bioprocessi rigenerativi del derma durante la guarigione delle ferite, svolge un ruolo antinfiammatorio riduce lo stress ossidativo e la morte cellulare indotta dal lipopolisaccaride (LPS).

Alcuni ricercatori hanno realizzato diverse formule farmaceutiche (gel, creme, soluzioni acquose) che contengono Oleuropeina come unico principio attivo. La loro applicazione sul piede diabetico, sulle ulcere vascolari e da pressione è risultata più efficace dei trattamenti convenzionali a tutte le concentrazioni testate, senza differenze significative in funzione della dose di trattamento o della formulazione farmaceutica.

L’idrossitirosolo e il tirosolo sono i principali alcoli fenolici dell’EVOO, l’oleocantale è un estere del tirosolo e la sua struttura chimica è correlata all’oleuropeina. È noto che l’idrossitirosolo ha proprietà anti-aterogene (capace di impedire la formazione di placche aterosclerotiche), cardioprotettive, antitumorali, neuroprotettive, antimicrobiche, antinfiammatorie e antiaggreganti. Viene rilasciato dall’idrolisi dell’oleuropeina, che dà origine anche all’aglicone dell’oleuropeina e all’acido elenolico.
L’idrossitirosolo può modulare la segnalazione cellulare e quindi svolgere un ruolo importante nel processo di guarigione. In studi in vitro, è stato riscontrato che l’idrossitirosolo inibisce la produzione di ossido nitrico e PGE-2 e l’espressione della ciclossigenasi-2 (COX-2). Il trattamento con idrossitirosolo favorisce la proliferazione e la migrazione di cheratinociti umani favorendo così l’angiogenesi e la riepitelizzazione delle ferite cutanee. L’attività antiossidante dell’idrossitirosolo è stata dimostrata nei cheratinociti umani sottoposti a raggi UVB, constatando che protegge dal danno al DNA e riduce i ROS intracellulari. È stato inoltre riscontrato che il trattamento con idrossitirosolo riduce la β-galattosidasi, responsabile della senescenza, nei fibroblasti dermici sottoposti a fotoinvecchiamento indotto dalla luce UVA, con effetto anti-invecchiamento sulla pelle.

Inoltre, la guarigione può essere ritardata dal biofilm presente nelle ferite e l’idrossitirosolo ha dimostrato proprietà antimicrobiche contro diversi ceppi batterici e attività antivirale. Pertanto, il trattamento con idrossitirosolo contribuisce alla guarigione delle ferite diminuendo la carica microbica nel letto della ferita.

1 sviluppo di nuovi vasi sanguigni a partire da altri già esistenti 

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